Giulia Nekorkina si definisce moscovita di nascita, romana di adozione e la Rossa per gli amici. Vive in Italia dal 1994, immersa fin da subito nel mondo della ristorazione e dell’enogastronomia grazie al suo primo marito Alberto Zafrani, talentuoso chef e ristoratore di successo. Passando la gran parte del tempo tra i fornelli e il computer, nel 2007 Giulia debutta con il suo primo libro “Italia Golosa”, dedicato alla cucina italiana regionale e pubblicato in Russia, cui seguono “Fourchette à la Russe” e altri ancora. Nel 2008 apre il blog Rossa di sera, dedicato alla cucina, vino e viaggi, si dedica all’attività del personal chef e si fa conoscere velocemente anche in Italia. Pochi anni dopo inizia a pubblicare i libri di cucina per una casa editrice italiana.
Ma Giulia non dimentica le sue origini, ed è ossessionata dalla voglia di far conoscere la cucina russa al pubblico italiano, un po’ diffidente, un po’ indifferente. Organizza le lezioni di cucina, studia la storia della cucina russa e finalmente decide di scrivere un libro, pieno di fatti storici e aneddoti, brevi racconti e curiosità, ricco di ricette della tradizione e di ricordi della sua infanzia.“Dalla Russia con … SAPORE” parla della storia gastronomica del paese, a partire dalla sua nascita, passando per i prodotti tradizionali e le scoperte casuali, i modesti pasti dei contadini e le lussuose tavolate degli zar, i piatti casalinghi della cucina sovietica e l’esuberante arte gastronomica contemporanea.
Il libro porterà il lettore a spasso per i mercati e i negozi, gli farà conoscere le fiabe e le leggende, gli permetterà di sbirciare nelle
cucine delle case e carpire i segreti delle nonne, ma soprattutto di mettersi ai fornelli e preparare un vero pranzo tradizionale russo.Tutti conoscono l’insalata russa, la borsch, i bliny e il manzo alla Stroganov, ma pochi sanno che la cucina russa va ben oltre questi “evergreen”. Aringa in pelliccia, cotoletta di pollo alla Kiev, rasstegaj, cetrioli in salamoia, pelmeni e piroghi non avranno più segreti per voi. 128 ricette in totale, dalle più semplici alle più elaborate, tutte condite con le storie, vi faranno scoprire la ricchezza e la complessità della vera cucina russa.
Il libro è disponibile su Amazon, sia in versione eBook sia in versione cartacea.
Oggi parliamo di bliny russi che sono decisamente unici al mondo – teneri, leggeri, sottili, fragranti, pieni di bollicine d’aria intrappolate durante la cottura; assorbono facilmente il burro sciolto e la smetana (panna acida), diventando lucidi, unti e saporiti. I bliny si fanno imprescindibilmente con una componente lievitante (che sia lievito, polvere lievitante, bicarbonato o latticini fermentati tipo kefir) che spesso fanno allungare i tempi della preparazione, ma che risultato!..
A proposito di una tradizione che vede i bliny come protagonisti indiscutibili. Si chiama Masleniza, ed ha lo stesso significato del Carnevale che precede il digiuno della Quaresima e dà l’addio al cibo sostanzioso quale la carne. Masleniza fu da sempre la festa preferita dal popolo, e rimase tale anche dopo l’arrivo del Cristianesimo. Inoltre in Russia prima del XIV secolo l’anno nuovo iniziava a marzo, e non a gennaio, e così i dorati bliny rappresentavano il Dio Sole.
Bliny
300 g di farina
2 uova
1 bustina di lievito (7 g) 100 g di burro
1 l circa di latte intero 100 ml di acqua tiepida 1⁄2 cucchiaino di sale
3 cucchiai di zucchero
Sciogliere lievito nell’acqua tiepida, messa in una ciotola. Aggiungere 1 cucchiaio di zucchero e 2 cucchiai di farina. Coprire con la pellicola e lasciare per 10-15 minuti, finché non si formi una bella schiuma.
Aggiungere nella stessa ciotola tutta la farina, i tuorli, la metà del latte, sale e il resto di zucchero. Coprire sempre con la pellicola e lasciare lievitare per 1 ora – 1 ora e 10. Trascorso il tempo, mescolare e lasciare ancora una ventina di minuti.
Far bollire il latte rimanente, sciogliervi il burro e, caldo così com’è, versare nell’impasto, mescolando sempre con il cucchiaio di legno.
Montare gli albumi e mescolarli all’impasto che deve rimanere liquido.
Scaldare una padella in ghisa, pennellarla con un velo di burro e versare un mestolo dell’impasto, distribuendolo bene sul fondo ruotando in mano la padella. Tra circa un minuto girare il blin e cuocere dall’altro lato. Proseguire fino all’esaurimento dell’impasto.